Tuesday, November 29, 2005

Israele dal Mediterraneo al Giordano


"Due popoli due stati" è bello, scalda il cuore, quando lo dici sei
dalla parte giusta. Ma e' anche, davvero, la soluzione migliore? Parliamone.

Su altri ng e su altri giornali si discutono senza problemi anche
soluzioni OT, cioè antisioniste, come uno stato unico, non più ebraico,
binazionale. O addirittura uno stato arabo, punto e basta.

Ecco una proposta alternativa a "due popoli due stati", che partendo da
alcune novità nell'analisi demografica, prevede uno stato unico,
ebraico, con diritti democratici per tutti.

Politicamente scorretto, ma credo non OT.

Tb

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http://www.israpundit.com/archives/2005/11/israel_from_the_1.php#more

Il presidente Moshe Katzav in una recente intervista ha sottolineato che
le prossime elezioni saranno un referendum sui confini di Israele

[...]

In effetti tutti i partiti sono pronti a ritirarsi in vari gradi e con
differenti condizioni. Il Labor e Kadima accettano la soluzione "due
stati" della Roadmap, mentre il Likud dichiara di farlo, fiducioso che
le condizioni saranno impossibili da raggiungere.

Il desiderio del ritiro è guidato da una largamente diffuso mito
demografico secondo cui gli arabi superano gli ebrei a ovest del
Giordano. Quasi tutti sono ignari di uno studio demografico
<http://www.pademographics.com/> completato quest'anno secondo cui ci
sono solo 1.4 milioni di arabi in Giudea e Samaria dei quali si stima
che tra 100 e 300 mila si siano già infiltrati in Israele. Se Israele
annettesse questi territori, gli ebrei costituirebbero il 67% della
popolazione. Una percentuale che è costante dal 1967.

Inoltre, nell'abbracciare la soluzione "due stati" nessuno sembra
prendere in considerazione la incombente catastrofe demografica
successiva <http://www.israpundit.com/archives/2005/11/no_so_simple.php>:

"Una volta che uno stato provvisorio palestinese sia dichiarato sulla
West Bank, 500.000 arabi saranno immediatamente e facilmente assorbiti.
Come la popolazione araba in quello stato palestinese crescerà, gli
arabi israeliani vedranno il trend di lungo termine e la finale
supremazia demografica palestinese nell'area dal Giordano al mare e
cominceranno ad esercitare crescente pressione sul governo israeliano.
Ci saranno richieste di diritti particolari, il rifiuto dello stato
ebraico e laspettativa di essere identificati con fratelli e cugini
dall'altra parte della barriera monterà; l'identificazione col
nazionalismo palestinese, bandiera e inno, crescerà. L'attuale
infiltrazione di immigrati illegali crescerà."

"La richiesta che Israele rinunci ai territori conquistati con
"avventurismo militare e aggressione" si sentirà in tutto il mondo e
all'ONU. La linea verde sarà identificata non più come un confine
nazionale, ma solo come una linea armistiziale. Nessun trattato formale
ha mai riconosciuto e nessuno stato arabo ha mai accettato il diritto di
Israele ad esistere come stato ebraico. Nessuna entita palestinese ha
mai rinunciato alle rivendicazioni della sua parte del piano di
spartizione del 1947, se non a tuta la "Palestina". La comunità
internazionale, specialmente alla luce delle proteste di lungo corso
sull'espulsione dei civili dalle loro case nel 1948, deciderà di non
riconoscere più l'acquisizione di terre attraverso conquista militare.
La pressione su Israele perché ceda parti della Galilea e del Negev allo
stato palestinese, crescerà."

Riconoscendo tutto questo, il Dr. Micheal Wise, co-autore dello studio
demografico di cui sopra, ha proposto la soluzione di un solo stato
ebraico <http://www.onestateplan.com/>, da non confindere con lo statoo
secolare binazionale.

Secondo questo piano, Israele annetterebbe formalmente i territori a
ovest del Giordano con l'esclusione di Gaza e li renderebbe parte
integrale e irreversibile di Israele. Agli arabi residenti sarebbero
offerte opzioni di cittadinanza e/o residenza permanente, che andrebbero
in fase in un periodo di quindici anni, per permettere l'aggiustamento
della mentalità di una popolazione piuttosto ostile e facilitare una
transizione fluida. L'ANP sarebbe dissolta e tutti i membri delle
organizzazioni terroriste espulsi.

Wise arriva al punto di raccomandare un sussidio per tutti quelli che
scegliessero di emigrare.

Per stabilizzare ulteriormente le cose, Wise raccomanda una nuova
costituzione che formi un Senato, come negli USA, che comprenda 60
rappresentanti di 15 distretti, 4 dei quali a maggioranza araba e 11
prevalentemente ebraici. Proprio come negli USA, dove ogni stato ha una
popolazione variabile, non c'è alcun bisogno che i distretti siano
uguali in popolazione. Le materie di interesse nazionale richiederebbero
l'approvazione di entrambe le camere. La Knesset sarebbe ridotta a 60 seggi.

Per mettere in atto il piano, Israele dovrebbe:

-adottare una nuova costituzione
-annettere formalmente i territori
-smantellare l'ANP
-mettere fuori legge tutte le organizzazioni terroriste
-mettere fuori legge la propaganda al martirio
-smantellare e disarmare tutte le frze di sicurezza
-mettere fuori legge armi e munizioni private
-sostituire i libri di testo arabi
-fornire welfare agli arabi residenti (il che costerebbe meno dei 12
miliardi di dollari necessari a evacuare 80.000 israeliani)

I benefici di questo piano lo rendono di gran lunga preferibile
all'irrealizzabile soluzione dei "due stati".

<b> Messo semplicemente: concluderebbe l'ooccupazione, concluderebbe la
propaganda, concluderebbe la disputa sui confini e il bisogno di un
accordo su Gerusalemme, concluderebbe il conflitto che gli arabi
israeliani vivono in rapporto ai loro parenti in Giudea e Smaria,
risolverebbe il problema della realizzabilità e permetterebbe ad Israele
di partire per la costruzione di uno stato ebraico democratico, dal
Mediterraneo al Giordano </b>

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IL BLOG DI TB
http://www.tonibaruch.blogspot.com/

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